L’egemonizzazione letteraria delle tecnologie dell’informazione aveva delegato la fotografia al mero ruolo di tecnica illustrativa.
Nel nostro Paese veniva a mancare così il determinante contributo socio-culturale che è invece il vanto, ad esempio, della fotografia germanica nella Repubblica di Weimar e di quella statunitense tra gli anni '20 e '60. Anche per questo la fotografia italiana è pressochè assente negli studi internazionali che fanno testo in materia.
Eppure la nostra fotografia può elencare situazioni e nomi non secondi ad altri dagli Alinari nella nella splendida Firenze tra il 1860 e '80, al conte Giuseppe Primoli nella Roma umbertina a cavallo di secolo; da Tina Modotti negli anni '20 a reporters fotografi come Ugo Mulas, Federico Patellani e Franco Pinna…
Nessuno ricorda che gli unici a promuovere un’iniziativa degna di Tina Modotti furono i fotografi dell’AIRF che si fecero proponenti di una emissione filatelica celebrativa dell’informazione fotografica.
Il bozzetto tratto da una celeberrima fotografia della Modotti, Fili telefonici, conservata al Metropolitan Museum di New York fu suggerita da Edward Steichen, responsabile del Dipartimento Fotografico.
E’ stato così che il 30 giugno 1978 venne emesso un valore da Lire 120 il cui foglietto Ufficiale dell’Amministrazione P.T. recita in evidenza che la vignetta riproduce una fotografia, opera dell’artista fotografa Tina Modotti.
Il francobollo non è tra i migliori realizzati dal Policlinico dello Stato, ma non se ne può far carico a chi lo ha proposto.
Va invece la pena di ricordare che un francobollo commemorativo rappresenta in tutti i Paesi del mondo il riconoscimento più alto che uno stato può attribuire ad una personalità.
Tina Modotti con la pittrice Frida Kahlo.
TINA MODOTTI - Breve nota biografica
Il 17 agosto 1896 nasce ad Udine Assunta Adelaide Luigia Modotti: verrà ricordata con il nome di TinaEmigra con la famiglia in America e per un breve periodo lavora fabbrica tessile. Nel tempo libero recita nei teatri della comunità italiana riscuotendo successo.
Conosce il poeta e pittore Roubaix de l'Abrie Richey.
Dopo il matrimonio nel 17 si trasferisce a Los Angeles, dove frequenta circoli colti e la sua stessa abitazione diviene punto di incontri e di discussioni politiche e artistiche.
Tra gli amici c'è anche un maestro della fotografia moderna, Edward Weston, e ne diverrà allieva e compagna. Nella vicina Hollywood tenta la strada del cinema interpretando come protagonista The Tiger's Coat e altri films con parti secondarie.
Il marito muore di vaiolo nel '21 improvvisamente durante un soggiorno in Messico. Tina, che lo stava raggiungendo, in questa triste occasione scopre un paese che a lungo la affascinerà.
Nel '22 con Weston si trasferisce a Città del Messico, lavora come fotografa ed elabora un proprio stile che sintetizza il rigore formale di Weston e la sua sensibilità sia sociale che politica.
Nel '26 il legame si deteriora e Weston torna in California, ma avranno una fitta corrispondenza per molti anni ancora.
Nel '27 Tina si iscrive al Partito Comunista Messicano, lavora in campo artistico e politico con l’avanguardia rappresentato dal sindacato artisti, tra i quali c'è Rivera e Orozco.
Alla fine del '28 conosce e si innamora di un rivoluzionario cubano ]ulio Mella.
La fotografia della macchina da scrivere, è un ritratto simbolico della vita e del lavoro di Mella, e un emblema delle sue simpatie comuniste, che alla fine la portarono al suo esilio dal Messico nel 1930.
Si imbarca su un piroscafo per l'Europa con Vittorio Vidali, un internazionalista. Abbandona in questi anni la fotografia per dedicarsi completamente alla militanza e partecipa con il nome di Maria alla guerra civile spagnola al fianco di Vidali, anche lui impegnato, come il comandante Carlos. Ritornano insieme in Messico nel '39.
Riprende brevemente la sua attività di fotografa ma muore, colpita da un infarto, su un taxi la notte del 5 gennaio 1942.
fotografia di Tina Modotti
di Maristella Campolunghi